Poco meno di due mesi fa, quando stava per scoccare un anno esatto dall’incidente sugli sci, la stampa si è scatenata per raccontare che l’ex pilota di formula 1 Michael Schumacher stava in netto miglioramento. Dopo mesi di silenzio, chiesto fra le altre cose dalla famiglia del tedesco, ecco lo scoop del tipo “si riprenderà, lentamente ma si riprenderà”.
A metà febbraio, le notizie parlano di uomo che oggi pesa 45 chili e di un miracolo che non avverrà. Quattordici febbraio, festa degli innamorati, ecco la “bomba” di giornata, proprio nel giorno di san Valentino dal Peloponneso spuntano i resti di una coppia i cui scheletri vengono trovati abbracciati seimila anni dopo la loro morte. Siamo schietti, non sono le notizie “che fanno commuovere il web” né quelle del “guardate che è successo” tanto in voga sulla Rete, ma poco ci manca.
E non c’è modo di fermare il desiderio assurdo di “spararla più grossa”. Sulla “Barcaccia” sventrata e sulle scorribande dei tifosi olandesi è stata descritta la fiera dell’ovvietà e non pochi cronisti hanno fatto il “copia e incolla” dei messaggi gettati nella Rete dagli utenti dei social network. A volte viene da pensare che se il mestiere del giornalista ha perso appeal, per tacere della credibilità, la colpa è di chi ha dimenticato il ruolo principale, quello di essere il tramite fra la notizia e il pubblico.