Dall’Iraq le notizie non sono confortanti (qui un post per comprendere chi sono i protagonisti della guerra e qui per una sintesi dei fatti).
Il comandante del gruppo Stato Islamico dell’Iraq e della Siria (Isis), Abu Bakr al-Baghdadi, si è autoproclamato califfo islamico dopo aver conquistato un’ampia porzione di territorio, in particolare le città irachene di Mosul, Fallujah e Ramadi e alcuni sobborghi di Aleppo in Siria.
La minaccia a Roma del califfo islamico
Il califfo al-Baghdadi, anche noto con il nome di Abu Du’a’, ha invitato i musulmani di tutto il mondo a unirsi alla guerra santa, il jihad, per arrivare alla conquista di Roma, il simbolo della cristianità. Il sogno, del resto, è quello “solito” degli estremisti: l’eliminazione di ogni altra fede.
Al momento la minaccia appare molto simbolica: Isis non ha ancora la forza militare ed economica per avviare una campagna di attentati in Occidente. Peraltro lo stesso al-Baghdadi non è riconosciuto da tutti come califfo nell’ambito dell’Islam radicale.
L’annuncio del leader di Isis non è stato commentato, almeno sino a oggi, dai vertici di Al Qaeda, in particolare dall’erede di Osama Bin Laden, il medico egiziano Ayman al-Zawahiri, rifugiato probabilmente nel Waziristan (tra Afghanistan e Pakistan). Anche gli analisti non hanno una precisa idea sulla possibile ri-saldatura tra le due organizzazioni, che si erano allontanate per divergenze politiche. Ma le vittorie sono sempre un ottimo collante.
L’allarme terrorismo a Roma
L’effetto-califfato può verificarsi sul piano mediatico, alimentando l’estremismo di singole persone o di piccoli gruppi. Il richiamo alle armi di Abu Bakr al-Baghdadi, insomma, può invogliare cellule qaediste in sonno oppure semplici esaltati a compiere azioni clamorose.
L’allarme terrorismo a Roma, come nelle altre capitali occidentali, è destinato a crescere nelle prossime settimane, di pari passo con il risalto ottenuto sui media dal comandante del gruppo in Iraq e sulla base dei rapporti con Al Qaeda, che vanta comunque una struttura in grado di elargire “finanziamenti” per azioni terroristiche.
Qui, infine, un’analisi approfondita su cosa sia un califfato.