Chi ostenta diversità e capacità di saper restare fuori dal coro, era scolaretto modello ieri e oggi impiegato di stampo ministeriale pure se lavora nel privato. La certezza (beninteso, non teoria) è scaturita da una infinita serie di esempi presi qua e là, confrontando i dati del ricordo con l’oggettività del leonismo da tastiera.
Basta poco per scoprire che chi era timorato da tutti i santi del paradiso e aveva paura che la “ciavattata” sul sedere potesse arrivare in qualsiasi momento della giornata – e perfino senza motivo – oggi s’è trasformato in paladino del perbenismo, dimentico d’aver fatto più pompini che stretto mani per arrivare a fare l’alfiere della (finta) salvaguardia del genere umano.
Dimenticare l’aiutino e il calcio in culo di turno ricevuti per trasformarsi in cittadino modello tutto casa-chiesa-lavoro-bollette pagate è stato d’una facilità estrema nel momento in cui s’è inalberato un concetto che sa di antico ma resta quanto mai attuale: è facile passare sull’altra sponda usando però il deretano altrui. Il destinatario di queste righe?
Quell’amico che aveva ricevuto, pure lui, una cartella di Equitalia e col quale hai cercato un confronto. Ha detto “non pagarla, quei bastardi devono morire di fame”. Poi, quando gli ho detto “ma tu hai fatto così?”, ha risposto: “Ah, no, io ho pagato, mica voglio passarci i guai”.